Le raccomandazioni di Sant'Erasmo

Sono stata tentata di lasciare questa registrazione senza nè prologo nè commento. Come volete che mi sia sentita ad ascoltare queste meravigliose parole? Quanto meno inadeguata, incredula, indegna e chi più ne ha più ne metta. Mi sembrava di dover tenere per me questa comunicazione, anche per quella sorta di pudore che ho provato nel sentirmi fatta oggetto delle parole di questo grande santo che oramai è come un padre saggio, paziente, anche se spesso severo. Una figura di grande esempio di fede, una fede che nemmeno possiamo immaginare e che ancora si tiene viva nell'amore verso di noi che, qui, appariamo brancolanti nel buio del dubbio, del materialismo, dell'incertezza. Sant'Erasmo viene per amore, e solo per amore, a tenderci una mano in questo buio che a volte è asfissiante e ci entra nella mente offuscandoci, lui ha scelto di restare vicino a noi per aiutarci nel cammino, per mostrarci la Luce che, essendo troppo fulgida, non riusciamo a sostenere con il solo nostro sguardo. E ce la mostra come già aveva fatto in vita diffondendo la verità di Cristo: con le parole, la parola che si fa sostanza, forza travolgente, che ci stupisce e ci confonde, che non può lasciarci indifferenti. Dinanzi a questo mistero siamo costretti a riflettere, a superare i dubbi, la Luce è troppo reale, troppo vera, scorre nel nostro stesso sangue e in fondo lo sappiamo da sempre, dobbiamo solo riscoprirlo a livello cosciente. Sant'Erasmo, vi abituerete al suo stile, è spesso anche ironico, e pare destabilizzante dover pensare ad un Santo in termini siffatti, siamo abituati a pensare a queste figure paradigmatiche come immersi nella contemplazione di Dio, severi, ombrosi finanche, e invece no, qui ci accorgiamo che Sant'Erasmo conserva il gusto per la battuta imprevista ed imprevedibile e, per favore, non vi appaia blasfemo quello che dico, ma io credo che proprio perchè egli è così vicino all'Altissimo, sa cos'è la gioia e gli piace darne una pallida ombra anche a noi, strappandoci qualche sorriso per alleggerire il nostro cuore e predisporci alla gioia più profonda e duratura.

No avvilire dirai: scioglievi dubbio, regalo c’è lì!....

SANT'ERASMO

A Re essenza ero
e così gli dissi:
di esperto eri una metà,
sta su giorni in seguito per pista
e lei più non potrò optare.
Beh…è n’onda qui e riuscì a dimostrà, e gli dà onde e .. pianger più!
E’ pieno, una fetta le dan,
rispetti il defilee.
Si entro con l’aiuto..
qui firma!

Se vui svanisce da stà qui
vedo chi eri dirò resta lì.
Ti pigliai prezzo l’offerta
e tornai mò qui,
chiedono in là, eh…
Di su devi crearli,
menù se ne po’ lì.
Sta qua coi morti non credo che sia venuta:
pensatemi: i dadi, tirai qui su
e dai, se l’è pigliati in un bicchiere di Cher Monsieur,
bisogna perfetti i cuor.

Tu vuoi qui generati dei bei regaletti in plà,
no avvilire dirai, scioglievi dubbio:
regalo scegli!

E tu dirai, dicevo, che papà tuo
sta lì.

A destino saldate, vista meno violavi,
sai che ti dico? La vì(ta) cambiavi:
resta qui!

Controllo poi ebbi, ciao,
qui do sale e metti dentro:
hanno qui un posto perfetto!

Arrivi qui decidendo:
hai turni, tempi
, si, eh!
Io del parere computer voce d’alzà.
Ho visto che sei triste..
puoi esse allegra n’attimo lì, eh!
Insomma hai lì e finirei:
la busta era da qui e da sé tiri.
Dai là più che puoi, incarico ve dà su.
E che ti spaventi?
Qui dentro ci indaghi
e beh, spero,
sei furba andare e dirai, giocando,
chi servo a tre vi salvava
te e loro.
E qui l’impaccio smettevo, veda,
c’ho l’ipod!

E là mi fondai, ho perso, capita, testa:
tale è già accusa, si, si, già vale.
E’ bassa luce, discreto io t’ammisi.
Su ho detto si sdebita a murì,
che non ti devi spaventar
che possiedi il mio cuor,

di là gioisci: si ebbi la sentenza.
Ami, se voi, perché sei pure artista,
a emulà e là illustri,
è grande il libro inventare,
fingo chi trova gli inviti.
E vedi, sui biglietti scopro:
“Io sono tua madre e no nonna Ida”.







 

SPIEGAZIONE DEL TESTO

Sant'Erasmo mi comunica di aver comunicato direttamente con Gesù Cristo esprimendogli i suoi dubbi circa la mia capacità di decodificare le "piste", ossia le registrazioni, visto che, all'inizio, impiegavo molto tempo a comprendere i testi, ragion per cui egli pensa di non potermi optare per questo servizio. Ma pare che, invece, riuscendo a dimostrare volontà, lassù abbiano deciso di concedermi una fetta dell onde per comunicare: devo però mettermi in fila, ce ne sono tanti altri. Poi egli mette subito in chiaro che, se verrà nel mio registratore portando l'aiuto di cui tutti abbiamo bisogno, io dovrò "firmare", ossia devo impegnarmi ad accettare certe condizioni, non devo trascurare le registrazioni e dare tutto ciò che posso a loro, lassù. Se smetterò, il santo dice che mi dirà di restare dove sono. Scherzosamente dice che mi prese perchè il prezzo dell'offerta era buono: io, che ho sempre chiesto di poter fare qualcosa del genere ed ho sempre pregato per questo, in tal modo mi sono offerta e lui ha giudicato ventaggiosa la cosa. I menu di cui egli parla sono, appunto, le varie situazioni che vengono a crearsi man mano che vengono le anime a parlare. Poi egli prende atto che non sono andata lì (figurativamente) per stare coi morti, ma per riportare qui, sulla Terra, quanto mi viene detto. Lui, dice, tirò i dadi per me ed il risultato è stato positivo per me: adesso bisogna stimolare i cuori a diventare perfetti. Poi egli fa una riflessione molto importante: mi dice che, in fondo, desiderare di comunicare coi propri morti è, in fondo, un regaletto di plastica, che tramite le registrazioni possiamo ottenere molto di più: ossia lasciare da parte la paura della morte, il nostro avvilimento, perchè con le registrazioni si tolgono i dubbi e si acquisiscono certezze, ed è questo il vero regalo. Mi dice di stare tranquilla, che mio papà è ancora vivo e sta lì, nell'altra dimensione che è vera e reale quanto la nostra. Mi informa che svolgendo questo servizio in fondo pago i conti col mio destino e rischio meno di sbagliarmi nella valutazione delle cose, mi invita a restare lì, con loro, che così la mia vita cambierà davvero. Ci porta a conoscenza che l'aldilà è un posto perfetto e più di così cos'altro dovrebbe dirci? Mi rassicura informandomi che potrò dedicarmi alle registrazioni secondo i miei tempi (lavoro e famiglia mi chiedono grossi impegni, come a tutti). Mi spinge ad alzare la voce del computer per far sentire a quante più gente è possibile quello che ci viene comunicato e mi esorta a non essere triste che ora posso ben essere allegra! Poi mi conferma che "la busta", ossia le comunicazioni, erano proprio provenienti dall'aldilà e basterà diffonderle così come esse si presentano. Mi spinge a fare più che posso, che l'incarico me l'hanno dato da su: non devo spaventarmi dinanzi a tale impegno, devo solo indagare quello che è possibile e poi dire a tutti che coloro che mi hanno affidato l'incarico sono proprio coloro che possono salvarci. Poi fa una battuta memorabile: mi lascia immaginare che, per evitare l'impaccio di fili e registratori, egli si è dotato di un i-pod (l'avevo acquistato poco prima per risentire le registrazioni quando sono fuori casa). Mi informa che molti già pensano che lui abbia perso la testa ad affidare a me un simile incarico (non è chiaro se lassù o quaggiu...), ma poi mi dice, sottovoce, che in realtà egli mi ammise e basta. Su comunicò che così posso sdebitarmi dei miei errori, poi mi dice di nuovo che non devo spaventarmi, che possiedo il suo cuore (qui mi sono commossa), e che ebbe la sentenza evidentemente favorevole. Mi dice di presentare in maniera artistica le situazioni che si presenteranno e così potrò "inventare" un libro (o il sito) grazie a coloro che avranno gli inviti per venire a parlare. Mi chiude con una frase un pò sibillina: mi dice di leggere su alcuni biglietti una frase:"Io sono tua madre e no nonna Ida" (mia madre è detta dai nipotini nonna Ida); non ho trovato di meglio che interpretarla nel senso che tutti noi siamo figli innanzitutto della fonte divina e che le nostre madri sono il sacro tramite per farci passare in questo mondo. Ovviamente questa è una mia idea, in realtà la frase mi è rimasta un pò oscura.

COMMENTO

Quanto banali potranno essere questi commenti! Voglio solo dire che in questa prima registrazione il santo mi dà i primi assaggi di quella che poi si mostrerà sempre più come una personalità ben definita, un carattere riconoscibile anche dal nostro punto di vista, tanto che, se anche egli non mi dice sempre il suo nome, io posso comunque riconoscerlo dal suo peculiare stile, dal suo modo dolce e severo, dalla sua disponibilità totale ad aiutare noi qui e loro che, di là, hanno ancora bisogno di completare la propria purificazione. E' commovente e consolante per tutti noi quello che scopriamo in queste parole: non siamo mai, proprio mai, soli, mani invisibili ci reggono e consolano il nostro pianto, specie nel momento del dolore e del distacco che, vi ricordo, è sempre e solo temporaneo. Qui ci sono verità troppo grandi, talmente grandi che paiono incredibili, e infatti molti restano scettici, ma vi dico dal profondo del mio cuore: è tutto vero! Consolatevi, apritevi a questa realtà meravigliosa di speranza, essa è ben oltre ogni frontiera, oltre ogni vincolo della materia, vibra sulle corde delle emozioni e dell'amore che, vi ricordo, non sono affatto cose "materiali", proprio come le anime che ci tengono ora attaccati alla materia del nostro corpo e che un giorno ci permetteranno di sperimentare una realtà del tutto differente ma non per questo meno "reale". La morte è solo uno spostamento di frequenza, come diceva la compianta dottoressa Kubler-Ross e Sant'Erasmo è qui per confermarcelo. Mi ha commosso, come potrete immaginare, l'icoraggiamento amorevole del Santo che ha risposto ai miei dubbi più intimi: spesso mi sono chiesta come farò a rendermi credibile, come farò ad essere all'altezza delle aspettative che loro hanno, e si, mi sono spaventata per l'enorme mole di difficoltà e problemi, ad iniziare proprio all'interno della mia famiglia. I miei timori sono verso quanti, non avendo approfondito l'argomento, liquidano tutta la faccenda affibbiandomi, quando va bene, l'etichetta di una quieta follia o di una mania di protagonismo che, credetemi, è quanto di più lontano dalla mia personalità piuttosto schiva e riservata. Ma se "loro" mi hanno chiesto questa prova, eccomi qui.

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